Benedetto XVI, l’ultimo Dottore della Chiesa

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Cari fratelli e sorelle, dopo il grande Papa Giovanni Paolo II, i signori cardinali hanno eletto me, un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore. Mi consola il fatto che il Signore sa lavorare e agire anche con strumenti insufficienti, e soprattutto mi affido alle vostre preghiere. Nella gioia del Signore risorto, fiduciosi nel suo aiuto permanente, andiamo avanti. Il Signore ci aiuterà e Maria, sua Santissima Madre, starà dalla nostra parte.

papa Benedetto XVI

Con queste parole, segno di grande umiltà e sottomissione a Dio, iniziava, il 19 aprile del 2005, il pontificato di Joseph Ratzinger. Il cardinale tedesco, stretto collaboratore e amico di Giovanni Paolo II, che fu Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede dal 1981 sino all’elezione al Soglio pontificio. Ratzinger è stato uno dei massimi teologi di sempre e ha lasciato un segno indelebile nella storia millenaria del Cristianesimo tanto da essere da molti definito l’ultimo Dottore della Chiesa.

Un saggio dedicato al papa teologo

Ad un anno dal suo ritorno alla Casa del Padre, Nazione Futura Milano ha promosso la presentazione di un bel saggio a lui dedicato dal titolo: Benedetto XVI. L’ultimo europeo edito da Historica Giubilei Regnani.

Come scrive Francesco Filipazzi, curatore dell’opera, nella sua introduzione al volume: “Joseph Ratzinger ha rappresentato la voce che, a cavallo di due millenni, più di tutte, si è contrapposta alla marea dilagante della modernità relativista”.

Questo saggio, o meglio questa raccolta di saggi tematici sulla figura e sull’opera del papa tedesco, è frutto del lavoro del Gruppo Campari e De Maistre, un sodalizio di intellettuali cattolici appassionati e ispirati che – prendendo nuovamente a prestito dall’introduzione le parole di Francesco Filipazzi – sono stati: “giovani universitari fulminati dalle profonde riflessioni di un papa che guidava la Barca di San Pietro nel bel mezzo di un nubifragio, senza far mancare quel poco di ironia necessaria per sopravvivere”.

All’evento, che si è svolto a Milano lo scorso 13 dicembre, hanno partecipato due degli autori di questa raccolta, gli avvocati Paolo Maria Filipazzi e Marco Sgroi insieme a Matteo Forte, professore di Storia e filosofia e oggi Consigliere Regionale della Lombardia con Fratelli d’Italia. Il libro era in preparazione per celebrare l’opera di Ratzinger a 10 anni dalla eclatante rinuncia al ministero petrino, ma ha finito per rievocarne la vita e le gesta a pochi mesi dalla sua scomparsa, nell’ultimo giorno del 2022. Gli interventi hanno seguito il fil-rouge del titolo dato all’evento ovvero “Benedetto XVI. Il papa conservatore”, una riflessione e allo stesso tempo una provocazione che ha fatto da sfondo alle riflessioni degli autori.

Le relazioni degli esperti

Paolo Filipazzi ha delineato la dottrina sociale di Joseph Ratzinger a partire dall’esame di documenti come l’enciclica Caritas in Veritate e la Nota dottrinale circa alcune questioni riguardanti l’impegno e il comportamento dei cattolici in politica, evidenziando la sua spinta antirelativista e i suoi richiami alla forza dei “valori non negoziabili”.

Marco Sgroi, autore di un saggio dedicato alla dottrina liturgica di papa Benedetto, ha analizzato il Motu Proprio Summorum Pontificum e il richiamo alla liturgia tradizionale che ancora oggi costituisce uno dei fondamenti della dottrina di Ratzinger.

Matteo Forte, infine, ha proposto una lettura critica ed interpretativa del celeberrimo Discorso di Ratisbona nel quale Benedetto ha analizzato il rapporto tra Fede e Ragione, uno dei documenti più significativi della sua dottrina teologica.

La storia gli renderà merito

Saggi come questo sono utili sia a chi ha seguito da vicino l’opera e la dottrina di Ratzinger durante il suo papato e ha il piacere di approfondirne aspetti specifici, sia a chi la conosce poco e intende accostarvisi oggi. Benedetto XVI merita una posizione di rilievo nella Storia della Chiesa Cattolica e, come spesso accade ai più grandi, saranno il tempo e la storia ad accrescere il valore del suo messaggio di teologo e di Sommo Pontefice. 

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