Milano, centro chiuso ai cittadini di periferia? Proposta classista e snob

Il Municipio 1 di Milano ha votato una delibera con la quale chiede di vietare l’ingresso in area C alle auto dei non residenti. Detto in altre parole: salvo alcune deroghe, in centro città su quattro ruote ci può andare solo chi ci abita. Non sono previste alte mura di cinta, fossati e ponti levatoi, ma poco ci manca.

Questo documento non produce effetti concreti, un Municipio non ha il potere di fare una scelta del genere, ma ha un valore politico. Si tratta infatti di una proposta inviata alla Giunta comunale, che ha la competenza in proposito, affinché venga presa in considerazione. 

Ipotesi subito rispedita al mittente e pure in maniera piuttosto piccata dal Sindaco in persona: “Non è sul tavolo e non lo sarà mai. Finché ci sarò io come sindaco – ha detto Beppe Sala – una cosa del genere non si farà”. 

Persino il nume tutelare della sinistra ztl ha giudicato la boutade eccessiva. Buona forse per una chiacchiera da dopo Ginrosa o valida per accompagnare i salatini al bancone del Sant Ambroeus prima di muoversi agili su tacco 12 e Church’s in direzione del Parlamentino di via Marconi con splendido affaccio vista Duomo. Dove evidentemente non ci sono molti argomenti all’ordine del giorno, tanto da trovare tempo per dibattere di queste cose pur senza avere competenza per farlo. 

L’ennesima sparata che palesa quanto sia “disconnesso” il “navigatore” del centrosinistra milanese in materia di politiche sulla mobilità. Giorno dopo giorno, i nodi stanno venendo sempre più al pettine. Stanno perdendo tutte le partite sulle quali hanno scommesso. Le piste ciclabili? Ne hanno fatte tante, ma le hanno pensate male. Gli utenti delle due ruote sono incazzati. Hanno puntato sulla mobilità dolce, ma si registrano sempre più incidenti (a volte – purtroppo – pure mortali). Hanno raddoppiato il ticket dei mezzi pubblici, ma il servizio è peggiorato. L’idea di rilanciare i parcheggi interrati (che durante le giuste di centrodestra osteggiavano) è ferma al palo. Lo sharing è incasinato e non all’altezza delle aspettative. E l’elenco potrebbe proseguire… Adesso iniziano persino a litigare fra di loro: Verdi contro Pd, Zona 1 vs Palazzo Marino. 

Una totale mancanza di visione. Un’evidente incapacità di avere una prospettiva sostenibile. Un quadro astratto nel quale può ben starci anche l’idea del centro trasformato in una torre d’avorio per ricchi in Birkenstock. 

Se il tema non fosse serio, potrei proporre in Municipio 4 di chiedere un dazio con relativa gabella per poter raggiungere l’aeroporto di Linate visto che la principale strada d’accesso allo scalo passa sul nostro territorio… 

Invece vorrei che nella mia città si parlasse questi temi con equilibrio, senza trascendere in sparate ideologiche o in provocazioni “gretine” (non ho sbagliato consonante). Visto il fallimento e lo sbandamento del fronte progressista in materia, il centrodestra ha un’opportunità importante da giocarsi. E per farlo deve saper dimostrare di essere capace di andare anche oltre certi ‘no’ sentenziati a volte con troppa leggerezza. 

Al netto delle mode, che sono passeggere per definizione, i milanesi stanno cambiando il loro modo di spostarsi in città. È una trasformazione di abitudini che va accompagnata e governata con saggezza e lungimiranza. Non costruendo torri eburnee, ma con soluzioni praticabili e pragmatiche in vero spirito ambrosiano.

Una risposta a “Milano, centro chiuso ai cittadini di periferia? Proposta classista e snob”

  1. Avatar MARCO LOMBARDI
    MARCO LOMBARDI

    E non è solo quanto scritto in questo post!
    Infatti, neppure i residenti possono muoversi se non con l’auto “del sindaco”.
    Chi vive in zona C è imprigionato: i milanesi pensavano di controllare gli accessi alla loro città. Invece entrano gli amici e i milanesi son gabbati: murati.
    Gli amici della giunta Sola: i city user, quelli che “tanti e per non troppo tempo” vengono in vacanza o per affari a Milano, serviti dai cittadini che sono a mano a mano espulsi dalla loro città.
    D’altra parte, cosa aspettarsi dal sindaco Sola che organizza il traffico nel quadrilatero perché non gli piace vedere i macchinoni per via. In perfetta sintonia col ragazzotto che si dice assessore al traffico di Municipio 1, che preso dal sacro fuoco sostiene che, se i milanesi non capiscono, sarà loro compito insegnare come ci si deve muovere a Milano.
    Siamo di fronte a governo che giocando a fare l’indegno (e non richiesto) moralista, si fa gli interessi suoi e non dei cittadini.
    Con il risultato drammatico che, per massimizzare il proprio vantaggio, è riuscito a mettere cittadini della periferia contro cittadini del centro, ciclisti contro automobilisti, giovani contro anziani.
    Però è qui che i milanesi mancano: l’unico “contro” che dovrebbero prendere di mira è proprio Sala/Sola/Salah e accoliti.

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