Proviamo ad immaginare se Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, per contrastare le organizzazioni mafiose, avessero fatto affidamento esclusivamente sul loro inestimabile lavoro, senza il prezioso contributo delle forze dell’ordine e delle forze armate. Immaginate quali risultati avrebbero ottenuto? Pressoché nulli.
Il contrasto a qualsiasi fenomeno criminale richiede l’impiego della forza, intesa come strumento di antagonismo fisico alla violenza criminale.
La storia ci ricorda quanti giovani, uomini e donne, appartenenti alle forze dell’ordine e alle forze armate, abbiano sacrificato la propria vita nella lotta al crimine, come testimoniato dalle lapidi commemorative presenti nelle strade di molte città italiane, a memoria di questi sacrifici.
Tuttavia, l’attuale gestione del fenomeno migratorio illegale, adottata dall’Europa e quindi anche dall’Italia, continua a legittimare le azioni spietate delle organizzazioni criminali dedite al traffico di esseri umani. Ricordiamoci, che si tratta di un grave reato contro i diritti umani fondamentali, sancito da protocolli internazionali come l’UNTOC e il Protocollo di Palermo.
Per contrastare efficacemente queste organizzazioni criminali e prevenire tragedie in mare, è necessario adottare strategie di ingaggio che ostacolino fisicamente l’ingresso delle loro imbarcazioni nelle acque territoriali italiane ed europee, fungendo così da deterrente. Ecco perché il blocco navale rappresenta un’opzione concreta per contrastare il fenomeno migratorio illegale. Consente alle autorità di sorvegliare attentamente le rotte marittime, identificare e intercettare le imbarcazioni che trasportano migranti in modo illecito, e garantire una maggiore sicurezza, sia per i migranti stessi sia per le persone coinvolte nelle operazioni di soccorso.
È importante comprendere che sono proprio le organizzazioni criminali dedite a questo traffico a nutrire l’auspicio che si verifichino tragedie in mare, e ciò avviene per due motivi. In primo luogo, dal punto di vista economico, maggiori sono i rischi e i pericoli dell’attraversamento, maggiori saranno i compensi richiesti. Se attraversare il Mediterraneo fosse un’impresa facile e priva di pericoli, il prezzo richiesto non potrebbe essere così elevato, poiché sarebbe accessibile a tutti. In secondo luogo, a livello mediatico, cercano di esercitare una forte pressione sull’opinione pubblica, che spesso si trova indecisa su come affrontare queste tragedie. Questa indecisione, a sua volta, fa sì che i politici, per non turbare precari equilibri sociali ed elettorali, permangano nell’inerzia, permettendo alle organizzazioni criminali di continuare indisturbate il loro sporco lavoro.
Il blocco navale probabilmente non può essere la soluzione definitiva al fenomeno migratorio. Tuttavia, nel breve termine, si potrebbe rivelare una misura efficace per prevenire i tragici eventi causati dai trafficanti di esseri umani.
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