“Chiedo scusa al Sindaco Sala… ma oggi non sono proprio riuscito a indossare i calzini arcobaleno”, è iniziata con una battuta caustica ai danni del Primo Cittadino la conferenza di Daniele Capezzone a Milano lo scorso sabato 26 novembre. L’evento, promosso dal Circolo territoriale di Nazione Futura e dall’Associazione liberale ViviMi, si è svolto nel suggestivo scenario del CAM Garibaldi, un edificio neoclassico incastonato nel cuore di uno dei quartieri storici della Città: tra i vicoli di Brera e il moderno Corso Garibaldi. Un luogo che ben rappresenta la fusione tra l’anima austera e risorgimentale e il carattere eclettico e futuristico della Città meneghina.
La presentazione dell’ultimo profetico saggio di Capezzone, Bomba a orologeria, l’autunno caldo della politica italiana (Piemme), nella “capitale morale d’Italia” è stata l’occasione per compiere un più ampio viaggio nell’attualità politica, italiana e milanese, guidato da una delle voci libere più importanti nel panorama giornalistico nazionale.
L’appuntamento, che ha visto la sala gremita da oltre cento persone, è stato introdotto dall’avvocato Arrigo Giacomelli e dal Consigliere del Municipio 1 Federico Benassati. Andrea Boiocchi, coordinatore territoriale di Nazione Futura e Federico Poppa, Presidente di ViviMi hanno invece ricordato la natura e gli obiettivi delle realtà promotrici dell’evento, sottolineando l’importanza di una collaborazione virtuosa tra forze che condividono la stessa radice culturale.
Proprio da questo dettaglio è partita l’analisi di Capezzone che ha evidenziato quanto sia importante la nascita di un asse liberal-conservatore, sia per la tenuta dello schieramento al Governo, sia per una rapida crescita del consenso nei territori oggi governati dalla sinistra. Non solo, l’urgenza di un pensiero culturale di matrice conservatrice, che faccia da contraltare al dilagante relativismo progressista sostenuto con tenacia dal mainstream, è da ritenersi una condizione necessaria per ottenere successi politici anche nelle prossime tornate elettorali.
Individuato il filo conduttore della conferenza, Capezzone si è addentrato maggiormente nell’attualità politica e ha suggerito al Presidente del Consiglio Meloni di studiare un percorso in cinque tappe, tante quante le leggi di bilancio che ha di fronte la Legislatura, per imporre al Paese quello “shock liberale” basato sul taglio fiscale di cui si sente da sempre la necessità e che favorirebbe la reale ripresa della nostra economia.
La raffinata narrazione di Capezzone è proseguita tra divertenti aneddoti, sarcastiche affermazioni e brillanti proposte, per poi atterrare concretamente anche sul campo più atteso: quello della situazione milanese. La Città attraversa una fase politica di passaggio tra le elezioni amministrative, che hanno visto la riconferma della Giunta Sala, e le elezioni regionali del prossimo febbraio, che presentano l’incognita del Terzo Polo di Letizia Moratti.
Nel suo commento Capezzone non ha riservato sconti al Sindaco di Milano dietro al quale, a suo giudizio, non esiste un progetto politico coerente e una visione chiara. Sala ha vissuto un percorso piuttosto ondivago nella galassia di sinistra in cui vive da “indipendente” e nella quale è passato dai DEM ai verdi europei, fino ad arrivare al supporto del listone civico nazionale di Di Maio. Non solo, ha caratterizzato il suo incarico di Sindaco con scelte ideologiche e spesso impopolari, certamente inadeguate alle esigenze di un Metropoli produttiva e concreta come Milano.
Capezzone, infine, ha espresso un giudizio estremamente critico nei confronti del progetto di Letizia Moratti e del Terzo Polo. Uno schieramento senza alcuna reale chance di successo, nato in modo rocambolesco e solo per opportunismo elettorale, che mischia persone e valori in controtendenza tra loro e che riscuoterà consenso solo in piccoli circoli elitari della Lombardia.
A chiudere l’ampia disamina un accenno alla politica americana dove Ron DeSantis sta scalando le vette del partito repubblicano per proporsi come candidato Presidente nel 2024. Il Governatore più modernamente conservatore degli USA, con la sua strenua difesa della libertà e la sua popolare politica di tagli fiscali e crescita economica, sembra un modello prezioso per il centrodestra nazionale e Capezzone augura a Meloni di diventare il Ron DeSantis italiano.
La sala piena, la presenza di tanti giovani, il minuto di applausi tributati a Capezzone a fine conferenza, dimostrano che a Milano si sta risvegliando una coscienza culturale liberal-conservatrice. Forse si è accesa una luce sul futuro politico della Città più europea d’Italia.
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