Quando penso ad un rilancio della cultura in Italia, il mio primo pensiero va ai giovani, alle nuove generazioni e di conseguenza alla Scuola, l’istituto per eccellenza che dovrebbe contribuire maggiormente alla diffusione della cultura in Italia.
Faccio una premessa. Personalmente ritengo che la scuola pubblica debba essere più inclusiva possibile. Lo sforzo di tutti gli operatori scolastici, fin dalla scuola dell’infanzia e primaria, deve essere quello di “non lasciare indietro” nessuno. Il processo di crescita non è uguale per tutti, e soprattutto all’inizio della carriera scolastica, i bambini hanno bisogno di un maggiore supporto e stimolo. Il rischio di instillare in loro dubbi sulle proprie capacità e potenzialità è devastante a quella età. La convinzione di non essere “portati per lo studio”, è un tarlo che comincia il suo lavoro molto, molto presto rispetto a quando poi, purtroppo, se ne manifestano i risultati “distruttivi”, per l’individuo stesso e per la società in cui vive.
La scuola deve essere sia un luogo di formazione culturale, sia un luogo in cui i ragazzi possano maturare la propria personalità, sviluppare in modo autonomo capacità di giudizio e acquisire quei valori fondamentali alla base della nostra Nazione. Il tutto facendo anche esperienze che vadano oltre lo studio. Mi riferisco, in particolare, a tutte quelle attività e iniziative che sono a complemento di quelle più strettamente didattiche, svolte sia all’interno, sia all’esterno dell’edificio scolastico. Una scuola aperta, sia dal punto di vista fisico, sia da quello esperienziale.
I ragazzi devono avere la possibilità di ritrovarsi in un ambiente sicuro e protetto, a svolgere attività nei diversi ambiti culturali: la letteratura, la poesia, il giornalismo, il teatro, la pittura, la musica, il cinema, incentivati dal poter “dare sfogo” alle proprie passioni e creatività, supportati e coadiuvati da adulti responsabili e consapevoli dell’importante ruolo al quale sono chiamati. In Italia, in tal senso, troppo è demandato all’iniziativa privata delle singole famiglie, sia dal punto di vista gestionale e logistico, sia da quello dell’impegno economico.
Bisogna rilanciare le tre principali materie umanistiche, in tutti gli ordini di studio e a qualsiasi livello; la letteratura, la storia e la geografia. Tutte materie che aiutano i ragazzi a conoscere il mondo in cui vivono e i processi che hanno portato alla realizzazione dello stesso. Per fare questo occorre rivedere i programmi scolastici e in particolare avere professori in grado di far appassionare gli studenti alla conoscenza.
All’ingresso di ogni scuola dovrebbe campeggiare la frase:
Esiste un solo bene, la conoscenza, e un solo male, l’ignoranza.
Socrate
I ragazzi devono essere stimolati a fare esperienza dei luoghi e delle persone di cultura. La testimonianza è fondamentale per trasmettere dei valori. Quanto più la testimonianza è tangibile, tanto più si radica nell’individuo. Devono esserci persone che, con il loro impegno e la loro competenza, siano punto di riferimento per gli altri. Come si legge ne I miei ricordi:
Un alto e forte carattere può farne cento e mille, e dare vita, calore, e, per dir così, intonazione più degna e più generosa per anni ed anni ad un intero paese.
Massimo D’Azeglio
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